La linea è una traccia senza interruzioni.
O meglio, l’essere potenzialmente senza interruzioni, è il fascino della linea. Ma quando viene rappresentata, sia graficamente, semplicemente come un segno su un foglio, sia materialmente, come un filo continuo apparentemente senza spessore e senza profondità, ecco che immediatamente il suo senso esce chiaro e significativo.
Mi capita spesso di riflettere sull’importanza della continuità quando lavoro, anche se è proprio quando scelgo le interruzioni che sento di trovare la risposta creativa al concetto che voglio esprimere. Per questo sono rimasto incantato dalla visione del video che vi segnalo e che vi esorto a godervi.
Ecco il link:
Una magica scelta di musica e grafica in parallelo. Non arriva a tanto il mio corrispondente tra pittura e materia, ma nell’utilizzo di un linguaggio di linee e fili, lo sento affine. Nel caso del video, linee come fili. Unite, consecutive, accoppiate, interrotte. Nel caso dei miei lavori, fili come linee. Uniti, consecutivi, accoppiati, interrotti. Fili materiali che attraversano, solcano, si appoggiano sul colore come linee definendo un concetto.
Questo video ipnotico tratta di un viaggio di singolari omini disegnati, percorso con lo slittino nella partitura della Quinta Sinfonia di Beethoven. Parte la musica e parte un avvincente e magnetico spettacolo di evoluzioni, salti , tratti, discese e risalite. Tutto seguendo le note e percorrendo un ideale pentagramma che diventa linea, sottile come un filo in alcuni punti, unita e parallela ad altre, in altri. Un vero e proprio capolavoro dell’animazione, realizzata interamente a mano in tre mesi da Mark Robbins, utilizzando l’applicazione Line Rider e pubblicata su YouTube dal canale DoodleChaos. Come lo stesso autore specifica ovviamente non si tratta dell’intera sinfonia, impossibile da realizzare a meno di non rimetterci la salute mentale, ma di un breve estratto del primo movimento, conosciuto come ”il destino che bussa alla porta’‘. Entusiasmante!