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Quando le note diventano colore e la pittura diventa musica, significa che l’artista è nel suo vero elemento e che la simbiosi è perfetta per dare vita a un’opera che trasmetta davvero delle emozioni.

La musica è sempre grande fonte di ispirazione. A volte significa cercare la calma nell’inquietudine, a volte trovare l’energia nell’indifferenza. E così il dipingere segue il rock, la musica classica o un suoni per la meditazione.

In questi giorni di canzoni, il Festival di Sanremo si è appena concluso, ci riflettevo. Confesso non sono un fan della manifestazione che vivo con un certo distacco, ma il tamtam mediatico è tale da non poterne essere del tutto estranei. Proprio al Festival di Sanremo del 1958, tempi d’oro e pietre miliari della canzone italiana, la canzone che vinse, la celebrissima “Nel blu dipinto di blu” cantata da Domenico Modugno, manifesto all’estero della musica e dello spirito del nostro bel paese, abbia come “madrina” un’opera d’arte. L’autore del testo Franco Migliacci infatti si ispirò per comporrei versi ad un celebre quadro di Marc Chagall  dal titolo  “Le coq rouge dans la nuit” del  1944. Il pensiero che la canzone di Modugno sia più conosciuta dell’opera di Chagall francamente, devo ammettere, mi fa pensare.

Mi piace invece sempre molto il tributo che David Bowie ha dedicato nel 1971 realizzando questa ballata per Andy Warhol, all’interno dell’album Hunky Dory. Il legame tra il genio della pop art e il mondo della musica è noto ai più. Grazie alla sua Factory infatti, si sono formati i Velvet Underground, una delle band rock più influenti del ventesimo secolo. Bowie ne traccia un profilo degno della poliedricità del suo talento artistico, rappresentando Andy Warhol come un’opera d’arte ammirata e giudicata dal pubblico, in cui, guarda se stesso divertito dall’esterno.

Se dovessi fare un tributo alla musica con le mie opere, sceglierei senza dubbio i Litfiba e nello specifico il brano “il mio corpo che cambia” dall’album Infinito (1999), dato che in questo momento della mia vita vivo l’arte “come il corpo che cambia nella forma e nel colore”.