Filo (s/m) Corpo lungo, sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di vario materiale, che ha molteplici applicazioni ed è variamente denominato in relazione sia al materiale di cui è costituito sia alla funzione che deve compiere. [Treccani]
Grazie ad alcuni interessanti confronti con diverse persone che ho avuto la fortuna di incontrare durante le ultime manifestazioni a cui ho partecipato, ho avuto modo di guardare da un altro punto di vista il mio operato, in quanto in molti mi hanno chiesto l’origine e il significato dei fili presenti in gran parte dei miei quadri.
Mentre creo, lascio poco spazio alle elucubrazioni e seguo il mio istinto, l’ispirazione del momento, cercando semplicemente di materializzare le mie emozioni.
L’uso del filo non è mai stato premeditato. Per le mie creazioni utilizzo diversi materiali di riciclo come plastica, ferro, rame e fili. Avendo a disposizione differenti tipi di filati, è stato del tutto naturale utilizzarli.
Riguardando le mie opere a distanza di tempo, ho colto un significato che in precedenza probabilmente concepivo soltanto a livello inconscio: l’uso dei fili rispecchia esattamente lo stato d’animo che provavo nel momento della creazione e che ha ispirato l’opera stessa. Mi sono reso conto che, in ogni quadro, i fili attraversano, solcano, si appoggiano sul colore come linee definendo un concetto.
Pensieri in Elaborazione (2011)
Sullo sfondo nero si intravedono forme circolari che raccontano le difficoltà quotidiane; in superficie fili di diversi colori e dimensioni rappresentano pensieri e idee che portano alla soluzione.
La mia Vita (2012)
I fili intersecati e aggrovigliati sullo sfondo raccontano momenti difficili; i fili bianchi, tesi e diretti, sovrastano quei momenti bui, indicando un nuovo percorso.
Equilibrio (2017)
In questa opera i fili bianchi, che emergono con forza dallo sfondo nero, rappresentano resitenti strutture poggiate su salde colonne, sulle quali trovo il mio equilibrio.
Fuori dal Mondo (2019)
Fili colorati costruiscono una barriera da cui sporgersi ed osservare il mondo, senza paura di cadere; i fili, in questo caso, rendono l’uomo al tempo stesso privilegiato e innuoco spettatore di un globo da proteggere
Ho scelto di parlarvi di queste quattro opera in particolare perchè raccontano in modo compiuto il mio percorso artistico, dagli inizi sino ad oggi.
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Massimo Marchioro utilizza da sempre i fili, come anche altri materiali, per sviluppare le sue opere. Analizzandone il percorso creativo appare chiaro un “inizio di carriera” (Pensieri in Elaborazione e La mia Vita) caratterizzato da incertezza e stati d’animo altalenanti. L’uso del bianco e nero esprime un forte contrasto (luce/buio), mentre i fili sono l’espressione delle emozioni dell’artista che cercano, con la loro linearità, di dare un ordine al caos.
Anche nell’opera Equilibrio la bicromia esprime contrasto, ma in questo caso con un’accezione finalmente positiva.
Infine Fuori dal Mondo, con l’esplosione di colori e l’abbandono del nero, cambia completamente il punto di vista: non più lo sguardo fisso al proprio io e al singolo, bensì, ritrovato l’ equilibrio, l’artista è pronto ad ampliare la propria visione sul mondo e a prendersene cura.
#dillocoifili