Ci sono progetti artistici che ami a prima vista, è questo il caso di “Opus Magnum: il mosaico dell’umanità” dell’artista ecuadoriano Manuel Carrión.
Ma partiamo dal principio. Tutto ha inizio a novembre ad Arte Padova, dove un’amica mi presenta Manuel. Una vigorosa stretta di mano, due parole di presentazione e scatta subito un feeling artistico, in pochi minuti ci ritroviamo immersi in discorsi sul mondo dell’arte, sulle dinamiche che muovono oggi questo mercato, parliamo dei nostri progetti e dei nostri sogni ed è proprio a questo punto che Manuel inizia a raccontarmi di “Opus Magnum: il mosaico dell’umanità”.
“Ho pensato ha un progetto in grado di abbracciare tutti gli esseri umani, un progetto per portare l’attenzione sulla natura e su quello che le stiamo facendo, capace di abbattere barriere e pregiudizi”, poche parole, ma accompagnate da un’espressione che fa emergere le caratteristiche di una dimensione interiore fatta di passione, volontà, perseveranza e genuinità.
Iniziato nel 2014 con l’idea di mettere insieme 65.536 persone con delle piccole opere di 10×10 cm, Manuel si è posto come traguardo quello di arrivare ad esporre il progetto durante la 59ª Biennale d’Arte Venezia.
Opus Magnum: precursore dei tempi
L’obiettivo è realizzare un’immensa opera che risvegli la coscienza dell’essere umano per realizzare l’armonia tra uomini in rapporto tra loro e con la natura; tema questo più che mai attuale in questi ultimi anni e che, come ben sapete, mi sta veramente molto a cuore.
La filosofia alla base di “Opus Magnum” si basa sulla Teoria dei Quattro Elementi, dove acqua, fuoco, terra e aria si articolano in modo che l’umanità giunga a un equilibrio tra anima (capacità di amare), mente (capacità di pensare), corpo (capacità di sentire) e spirito (capacità di connettersi con il mondo che ci circonda).
Opus Magnum chiede di ispirarsi agli elementi: Acqua, Terra, Fuoco e Aria, come conduttori, per riflettere sull’obiettivo dell’essere umano nel nostro pianeta nel passato, presente e futuro.
Si propone, in un atto collettivo, di contribuire a rompere i muri, abbracciare le culture, includere tutti e tutte, appoggiare il più debole, affrontare il cambiamento climatico e credere nella Pacha Mama.
In linea con il cuore del progetto TUTTI possono partecipare. Ovviamente sarà per me un grande onore vedere tra queste migliaia di opere che andranno a completare quello che mi piace pensare come un grande puzzle di vita, amore, gentilezza, accoglienza e rispetto anche un pezzettino della mia arte.